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OLOGRAMMI 

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Gabor trovò un nuovo modo di creare immagini, che battezzò su quella pubblicazione come ologramma, nome scelto per via dell’etimologia greca holos e grafè, ovvero «descrizione, o disegno, completo». A differenza di una normale fotografia, bidimensionale, un ologramma restituisce l’illusione di avere di fronte l’oggetto vero e proprio, con una visione tridimensionale.

L'ologramma è una lastra o pellicola fotografica riproducente l'immagine tridimensionale di un oggetto ottenuta con la tecnica dell'olografia; anche l'immagine che viene così riprodotta.

Gli ologrammi sono definiti come figure (o pattern) d'onda interferenti ottenute tramite l'uso di un laser, aventi la specificità di creare un effetto fotografico tridimensionale: essi, a differenza delle normali fotografie, ci mostrano una rappresentazione tridimensionale dell'oggetto proiettato. Ogni parte dell'ologramma, poi, contiene l'intera informazione: tagliando in due parti l'ologramma entrambe mostreranno sempre l'oggetto per intero.

Le caratteristiche principali di un ologramma sono:

Una lastra olografica conserva il contenuto informativo in ogni sua parte, di conseguenza spezzando in più parti la lastra è possibile ottenere la stessa immagine tridimensionale con una diminuzione del campo di vista.

È possibile memorizzare sulla stessa lastra olografica più ologrammi orientando diversamente il raggio laser di riferimento.

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